Otto Giovedì in onore della Passione interiore di Gesù nel Getsemani con Santa Camilla Battista da Varano

Maria Grazia Pinna

ISBN: 9791280210135
Nr. pagine: 96
Formato: 12x16,5
Categoria: Pregare oggi

€ 4,75 invece di € 5,00

Sconto del 5 %

Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello Segnala ad un amico

 

La Passione interiore che Gesù provò nel Getsemani fu molto più dolorosa di quella fisica. Questa rivelazione venne fatta, in forma privata, da Cristo stesso, a una suora clarissa, Santa Camilla Battista da Varano, che ebbe anche l'incarico dal Signore di metterla per iscritto. L'opera, dal titolo I dolori mentali di Gesù nella sua Passione, ebbe numerose edizioni e fu stampata in diverse lingue. Molti Santi hanno meditato sui dolori mentali di nostro Signore rivelati a Santa Camilla.

Rispondendo alla richiesta che Gesù fece ai suoi discepoli, nell'Orto degli Ulivi, di pregare e di vegliare con Lui, questo libretto propone, per otto giovedì consecutivi, delle meditazioni che ci aiuteranno a comprendere meglio i sentimenti del Cuore di Cristo nella sua Passione.

Per ogni giovedì è riportato un brano del Vangelo e la meditazione di uno scritto di Santa Camilla. A fine libro, alcune preghiere che consigliamo di recitare, in quanto perfettamente adatte a fare compagnia a Gesù e a condividere con Lui il suo Getsemani, facendoci sentire in sintonia con il suo Cuore.

Lo Spirito Santo, che guida alla verità intera, illumini la nostra preghiera e plasmi il nostro cuore, affinché la nostra vita diventi segno e testimonianza dell'immenso amore di Dio.

 

 

DAL TESTO:

INTRODUZIONE

 

“Fa piaga nel Tuo cuore

La somma del dolore

Che va spargendo sulla terra l’uomo;

Il Tuo cuore è la sede appassionata

Dell’amore non vano.

Cristo, pensoso palpito,

Astro incarnato nell’umane tenebre,

Fratello che t’immoli

Perennemente per riedificare

Umanamente l’uomo,

Santo, Santo che soffri,

Maestro e fratello e Dio che ci sai deboli,

Santo, Santo che soffri

Per liberare dalla morte i morti

E sorreggere noi infelici vivi,

D’un pianto solo mio non piango più,

Ecco, Ti chiamo, Santo,

Santo, Santo che soffri”.

 

Quando Giuseppe Ungaretti nel 1947 scrisse questi versi meravigliosi della poesia Cristo pensoso palpito contenuti nella raccolta Il Dolore, “il libro che più amo”, probabilmente non conosceva I dolori mentali di Gesù nella sua Passione scritti da Santa Camilla Battista Varano, eppure la consonanza profonda che emerge dall’accostare i due testi è sorprendente e allo stesso tempo eloquente.

Già nel XV secolo Camilla Battista, per rivelazione di Gesù stesso, intuì l’importanza di passare da una contemplazione dei dolori fisici di Cristo nella sua Passione a quella dei dolori interiori (“mentali”, scriverà) attingendo direttamente a quello “spelagato mare” che è il cuore di Cristo.

Attenta all’integralità della persona, la santa di Camerino chiarisce che, fermarsi ai dolori esteriori, è come accontentarsi della goccia di miele che scivola fuori dal vaso anziché immergersi nel vaso stesso: “Chi vuol gustare la Passione di Cristo non deve accontentarsi delle gocce che rigano il vaso, cioè le piaghe di Cristo e il suo sangue, perché non si sazierebbe mai. Ma chi vuol saziarsi, entri dentro il vaso, cioè nel cuore e mare di Gesù benedetto e sarà saziato più che non voglia” (cfr. I dolori mentali). 

La contemplazione di questi “dolori interiori” diventerà per lei la porta per entrare nelle profondità del mistero della Passione, un mistero d’Amore in cui il cuore di Cristo brilla per la capacità di saper mettere sempre al centro l’altro, la sua storia, le sue fatiche, sia che si tratti della Vergine Maria, della Maddalena, come del discepolo che lo tradì.

Bevendo a questa “fonte della vita, cioè all’amoroso petto di Gesù crocifisso, dentro al quale è ogni bene, fuori dal quale è ogni male” (cfr. Lettera a una suora vicaria), Camilla Battista elesse il cuore di Cristo per sua “perpetua clausura”, perché qui “si trova il mare amplissimo, sempre senza principio, mezzo e fine, della divinità, dove la devotissima anima spirituale si può bagnare, lavare, purificare e battezzare, fino a sperimentare la soavità del serafico amore” (cfr. Lettera a una suora vicaria). 

Questo cuore che batte di un “pensoso palpito” perché attento all’uomo che soffre e vicino a chi attraversa il mistero della croce, è per Camilla “la scuola della divina sapienza che insegna ad essere umile e mansueta e a rendere bene per male. Questo dolce, innamorato Cuore è stato il suo maestro. Qui solo è stata istruita; qui ha studiato. Qui non si legge altro che verità, pietà e dolcezza. Qui non si trova altro che amore e carità: amore a Dio e carità verso il prossimo. Anima diletta, entra in quel Cuore se vuoi presto divenir santa! Specchiati, e conformati ad Esso, se vuoi la sua dolcissima amicizia e familiarità. Questa è la via breve, sicura, infallibile, per la quale cammino e ho camminato. Seguila, dunque, perché la conformità genera e con­serva l’Amore” (cfr. Istruzioni ad un discepolo). 

“Il centro focale del mondo e della verità - scriveva Karl Rahner - è sempre un cuore: un cuore infiammato, un cuore che ha voluto esporsi a tutti i rischi, ha sopportato tutte le vicende umane, non s’è ritirato davanti ad esse rifugiandosi nella fredda spietatezza di chi, poiché è interiormente morto, invece di lasciarsi trasfigurare dall’amore, non percepisce più alcun bruciante destino umano che lo interessi”. 

Santa Camilla Battista ci ricorda quindi che “il Cuore perfetto è quello trafitto dalla lancia, il Cuore che ha versato l’ultima stilla della sua linfa vitale, il Cuore che non si è ritratto di fronte al rischio cui l’esponeva l’amore, né si è rinchiuso in se stesso perché il suo amore fiammante non veniva corrisposto”.

Avere un simile cuore è un dono che può ricevere solo chi si fa discepolo dell’Amore, chi onora l’Amore pregando e pregando impara l’arte della contemplazione vera, quella che conduce alla conformazione del proprio cuore al cuore di Cristo.

 

Così scriveva il Cardinal Palazzini, ex Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi: “Se si vuol essere autenticamente discepoli di Cristo, occorre seguire Gesù, occorre andare al Monte degli Ulivi, occorre entrare nel buio dell’orto e di là ripercorrere la Via Crucis fino al Calvario per poter poi risorgere con Cristo. Così facendo la nostra santa non solo è riuscita ad entrare “nel cuore e mare di Gesù benedetto” ma ha persino messo per iscritto le sue esperienze “perché non ogni intelletto è capace di navigar in tal marina”. 

Dopo un’eroica navigazione, quindi, Camilla Battista Varano si è sobbarcata la fatica di compilare una “carta nautica” per noi e per tutti coloro che desiderano prendere il largo e gettare le loro reti in Cristo e in Lui trovare un approdo sicuro: tali I dolori mentali di Gesù nella sua Passione”.

E allora noi ci mettiamo in ascolto, cercando di scrutare negli scritti della santa il mistero della sua esperienza spirituale, riconoscere la via da lei tracciata, seguire la sua mappa per poter giungere a dire: “naufragar m’è dolce in questo mar!”.

 

Madre Chiara Laura Serboli, Abbadessa 

Monastero S. Chiara - Camerino


 


Indice del libro

 

PREFAZIONE

INTRODUZIONE

 

OTTO GIOVEDÌ IN ONORE ALLA PASSIONE INTERIORE DI GESÙ NEL GETSEMANI

La sera del giovedì santo

L'ultima cena

Al Getsemani

In Ascolto della Parola

Schema per la Lectio Divina

Primo giovedì

Secondo giovedì

Terzo giovedì

Quarto giovedì

Quinto giovedì

Sesto giovedì

Settimo giovedì

Ottavo giovedì

 

PREGHIERE

La preghiera del Santo Rosario

Il Rosario della Divina Volontà

Il Rosario del Getsemani

Litanie della Passione

Comunione Spirituale

Benedizione

 

 


Altri libri della collana Pregare oggi


Corone in cristallo

IL ROSARIO MEDITATO

Natuzza Evolo. Le stimmate, la Madonna e l'Angelo custode

1 Maggio: Festa di SAN PELLEGRINO LAZIOSI