Nell'intimità della Santa Famiglia

Le meravigliose contemplazioni della Serva di Dio Madre Maria Costanza Zauli 
sulla Santa Famiglia di Nazaret

DAL TESTO:

Avendo espresso a Gesù il desiderio di conoscere quali fossero i suoi intimi rapporti con la Madre sua nel tempo della vita terrena, Egli mi ha benevolmente risposto:

"Fino ai miei sette anni ho voluto rispettare le esigenze dell’infanzia e mi sono comportato in tutto e per tutto come un bambino; e allora era la Madre che precedeva i miei passi.

A lei lasciavo ogni iniziativa: era lei che ripeteva l’offerta di ogni mio moto e atto, e io non facevo che unirmi intenzionalmente alle sue preghiere, agli slanci della sua carità, alle sue virtù che vedevo risplendere in lei con una perfezione sempre crescente. Ne rimanevo ammirato. Tutto mi compiaceva ed era di somma soddisfazione al Padre Celeste".

DAL TESTO:

SECONDA CONTEMPLAZIONE - Un'aurora di luce

Mi apparve in un bellissimo quadro la scena dell’Annunciazione.

La Madonna di bellissimo e giovanissimo aspetto (direi sui quindici anni), un tipo bruno, stava raccolta in preghiera quando l’Arcangelo, in delicatissime forme umane, le apparve e le comunicò il suo messaggio.

L’atteggiamento della Madonna era semplice, ma rivelava una grandissima umiltà. 

Appena terminato il colloquio con l’Arcangelo Gabriele, vidi il Verbo Divino precipitarsi come un Sole nella regione di candore di Maria, ed ella rimase investita da una forza divina così potente che solo per un aiuto straordinario poté sostenere.

Sì, mi fu dato di comprendere, per quanto era possibile alla mia piccolezza, la potenza di quell’azione di grazia che, come un dolce, ma vero martirio, fu sostenuta dalla Vergine. 

Restò a lungo in silenzio, in comunicazione intima con la Divinità.

Intanto vedevo estendersi su tutta la terra un’aurora di luce che stringeva in una nuova comunicazione la terra col Cielo, con Dio suo Creatore e rifletteva su ciascun vivente un raggio di redenzione. 

Mi fu dato contemplare altre volte la Madonna nella sua vita dopo l’Annunciazione. 

Era una quasi continua estasi d’amore.

Frequenti le intime comunicazioni con il Divin Padre nelle quali ella si effondeva nella più intensa carità e riconoscenza verso la sua paterna bontà, che con tanto amore le aveva donato il suo Divin Figlio.

Mentre nel silenzio e nel raccoglimento attendeva alle umili occupazioni, si sprofondava nella cognizione del suo nulla e da questo abisso di umiltà, si elevava come una nota di soave melodia, slanciandosi nella grandezza del suo Dio. 

Come si donava! Come sentiva fortemente di dover dare lode, amore, dedizione piena di sé al suo Dio!

Dalla profonda comprensione che mi era dato di avere in queste illustrazioni delle interne disposizioni della Madonna, sentivo che anche la mia anima veniva pervasa da queste azioni di grazia che mi sollevavano alla lode, all’amore del Divin Padre.