Pier Giorgio Frassati. Il giovane delle otto beatitudini

"Il vero bene deve essere fatto inavvertitamente, a poco a poco, quotidianamente, confidenzialmente".

«La fede e la carità resero Pier Giorgio Frassati attivo e operoso nell'ambiente in cui visse, in famiglia e nella scuola, nell'università e nella società; lo trasformarono in gioioso ed entusiasta apostolo di Cristo, in appassionato seguace del suo messaggio e della sua carità. Il segreto del suo zelo apostolico e della sua santità è da ricercare nell'itinerario ascetico e spirituale da lui percorso; nella preghiera, nella perseverante adorazione, anche notturna, del Santissimo Sacramento, nella sua sete della parola di Dio, scrutata nei testi biblici; nella serena accettazione delle difficoltà della vita anche familiari; nella castità vissuta come disciplina ilare e senza compromessi; nella predilezione quotidiana per il silenzio e la "normalità" dell'esistenza».

Giovanni Paolo II

Pier Giorgio Frassati (1901-1925) visse con intensità una breve vita di partecipazione all'associazionismo e alle opere di beneficenza della sua città. Grande amante della montagna (a lui sono intitolati numerosi sentieri), aderì all'Azione Cattolica, alla Fuci e al Partito popolare di don Sturzo; entrò nella Conferenza di San Vincenzo de' Paoli e si adoperò con una presenza attiva alle opere caritative di Federico Ozanam, coinvolgendo numerosi amici nel servizio ai bisognosi, specie nei quartieri più poveri di Torino. Giovanni Paolo II lo ha proclamato beato il 20 maggio 1990.