Sono stata alle porte del Cielo e dell'Inferno

Gloria Polo

ISBN: 9788897420934
Nr. pagine: 96
Formato: 15x21
Categoria: Mistica

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EDIZIONE RIVISTA DA GLORIA POLO E ARRICCHITA DI PARTICOLARI,
CON INSERTI SPECIALI E FOTO DELL'AUTRICE.

 

La straordinaria testimonianza di Gloria Polo, dentista a Bogotà, in Colombia, rimasta carbonizzata da un fulmine.

Dio, nella sua infinita misericordia, le ha concesso di tornare in vita con un corpo rinnovato e le ha affidato una missione: portare la sua testimonianza in tutto il mondo.

Sono stata alle porte del Cielo e dell'Inferno riporta il racconto integrale di Gloria Polo di fronte a migliaia di persone, durante uno dei suoi viaggi, arricchito di altri particolari dati da lei stessa. 

Inserti speciali: copia del certificato medico rilasciato in data 20 maggio 1995, nonché la storia clinica di Gloria riportata nella cartella clinica rilasciata dall'ospedale.

 

Un libretto da diffondere anche tra i giovani e i non credenti perché fa riflettere sulla propria vita, su come stiamo vivendo in questa società che mette al primo posto l'apparenza, il successo e l'essere "alla moda" a discapito dei valori cristiani, soprattutto la purezza e la castità.

 

DAL TESTO:

Buongiorno, fratelli. È meraviglioso per me essere qui, per condividere con voi questo regalo così bello che il Signore mi fece.

Quello che sto per raccontarvi accadde il 5 maggio 1995 all’Università Nazionale di Bogotà, a partire dalle ore 16.30.

Sono dentista. Io e mio nipote di ventitre anni, anche lui dentista, stavamo studiando per prendere la specializzazione. In quel giorno, che era di venerdì, camminavamo insieme con mio marito verso la Facoltà di Odontoiatria, per cercare alcuni libri di cui avevamo bisogno. Pioveva molto forte. 

Camminavo sotto un ombrello piccolo con mio nipote, mentre mio marito indossava un impermeabile e, per ripararsi meglio dalla pioggia, camminava lungo la parete della Biblioteca Generale. Noi due saltavamo da una parte all’altra per evitare le pozzanghere, avvicinandoci così agli alberi: mentre ne saltavamo una piuttosto grande, ci cadde addosso un fulmine, che ci lasciò carbonizzati.

Mio nipote morì sul colpo. Il fulmine entrò da dietro, bruciandolo dentro completamente, e uscì dal piede, lasciandolo intatto all’esterno. Nonostante la sua giovane età, era un ragazzo molto religioso. Aveva una grande devozione per Gesù Bambino e ne portava sempre al collo un’immagine: era una medaglietta di quarzo. Le autorità dissero che fu proprio il quarzo ad attirare il fulmine su mio nipote, perché entrò nel cuore bruciandolo interamente...

Rimanendo intatto esternamente, ebbe subito un arresto cardiaco che non rispose ai tentativi di rianimazione operati dai medici, e morì sul posto.

Quanto a me, il fulmine mi entrò dal braccio, bruciando spaventosamente tutto il corpo, sia fuori che dentro: in pratica sparì la mia carne. Non avevo più i seni, specialmente il sinistro, al posto del quale rimase un buco. 

Fece sparire la carne del mio ventre, delle gambe, delle costole, carbonizzò il fegato, bruciò gravemente i reni, i polmoni... e uscì dal piede destro.

Facevo uso della spirale (un apparecchio contraccettivo intra-uterino a forma di T), e poiché il materiale di cui è fatto (il rame) è un buon conduttore elettrico, il fulmine carbonizzò e polverizzò anche le ovaie, che diventarono come due acini d’uva passa. Rimasi in arresto cardiaco, praticamente senza vita.

Mio marito non riportò bruciature ma l’elettricità rimasta nell’acqua gli provocò degli spasmi muscolari fino a quando riuscì faticosamente ad aggrapparsi a un albero isolandosi così dal suolo bagnato.

Per due ore nessuno fu in grado di soccorrerci, poiché la zona a noi circostante era carica di elettricità.

Mio marito mi raccontò che il fulmine aveva scaraventato me e mio nipote ad una distanza di circa sette metri da lui e che il nostro corpo rimbalzava da terra circa ottanta centimetri per gli spasmi muscolari causati dalla folgorazione. 

Questo corpo che voi vedete qui, adesso, questo corpo ricostruito, è frutto della Misericordia di Nostro Signore.

 

Ma questa è solo la parte fisica... Il bello è che, mentre il mio corpo rimaneva lì carbonizzato, in quello stesso istante io mi ritrovai dentro un tunnel pieno di luce, una luce meravigliosa che mi trasmetteva una gioia, una pace, una felicità indescrivibile! 

Non ho parole per descrivere la grandezza di quel momento. Fu una vera estasi. 

Guardai, e nel fondo di questo tunnel vidi una luce bianchissima, come un sole, una luce bellissima... Dico che era bianca giusto per dirvi un colore, ma nessun colore umanamente conosciuto si può paragonare a quello splendore. Era una luce stupenda. Sentii attraverso di essa una pace, un amore...

Questo tunnel di luce sono le braccia di Dio Padre e la luce ancora più forte è il Cuore di Gesù, porta del Paradiso. Dio ci prende tra le sue braccia con un amore immenso, ci mette sul suo Cuore e ci mostra quanto è grande il suo amore, come ci ha cercato e come ci ha amato.

Quando salii per questo tunnel verso la luce, mi dissi: “Carramba, sono morta!”.

Allora pensai ai miei figli e sospirai: “Ahimè mio Dio, i miei bambini! Che cosa diranno i miei figli? Questa madre così occupata, che mai aveva tempo per loro...”. 

Infatti, ero stata una mamma molto assente: uscivo al mattino presto tutti i giorni e non rientravo prima delle undici di notte, quando già i miei bambini dormivano.

Allora vidi la realtà della mia vita, e sentii molta tristezza. Ero uscita di casa decisa a conquistare il mondo, ma a che prezzo! Mettendo al secondo posto la mia casa e i miei figli!... 

In quell’istante di vuoto per l’assenza dei miei figli, senza sentire più il mio corpo, né percepire la dimensione del tempo e dello spazio, guardai e vidi qualcosa di molto bello: vidi tutte le persone della mia vita... In un unico istante, nel medesimo momento, tutte le persone, quelle vive e quelle defunte. 

Potei abbracciare i miei bisnonni, i nonni, i genitori (che erano morti)... tutti! 

Fu un momento di pienezza, meraviglioso. Compresi allora di essermi ingannata con la storia della reincarnazione: mi avevano detto che mia bisnonna si era reincarnata, ma senza dirmi in chi o cosa. Poiché l’informazione mi costava troppi soldi, lasciai stare e non approfondii le ricerche. 

Sì, io difendevo la teoria della reincarnazione... E adesso, lì, avevo appena abbracciato la mia bisnonna...

La abbracciai, come potei fare con tutte le persone che conoscevo, vive e defunte. E tutto in un unico istante. 

Mia figlia primogenita, che allora aveva nove anni, percepì il mio abbraccio e ne rimase scossa.

Vidi anche mio nipote Edoardo che abbracciava la sua mamma. Mentre riceveva questo abbraccio invisibile ai suoi occhi, mia cognata fu presa da grande sconforto e cadde a terra con le mani sul cuore, gridando: “No, Dio mio, non farmi questo...  non posso resistere ad un dolore così grande!”. 

Mia cognata non raccontò a nessuno quanto le era accaduto, quando però, in seguito, il Signore mi permise di riprendere coscienza e la rividi, le riferii quello che avevo visto: “Ti ricordi quando cadesti a terra e, rigirandoti sul pavimento in preda ad uno sconforto mortale, dicesti che non saresti riuscita a sostenere il dolore? In quel medesimo istante ti stava abbracciando tuo figlio”.

 

Quasi non mi resi conto del passare del tempo, durante quel momento così bello. E poi, ora che non avevo più il corpo, era stupendo vedere le persone in un modo del tutto nuovo. Prima, infatti, sapevo solo criticare: se uno era grasso o magro, brutto, nero o bianco, elegante o non elegante, ecc. Quando parlavo degli altri, dovevo sempre fare qualche critica. Adesso no, adesso vedevo le persone dal di dentro, e tutte contemporaneamente. Non era necessario muovere lo sguardo, poiché ero libera dalla dimensione del tempo e dello spazio. 

Com’era bello! Mentre le abbracciavo tutte, vedevo i loro pensieri, i loro sentimenti... ma anche il peccato... 

 

Continuavo ad avanzare, piena di pace, felice; e quanto più salivo, più amore mi inondava e acquisivo una sapienza superiore alla mia intelligenza. 

Sentivo che stavo per vedere qualcosa di molto bello; infatti, verso il fondo di quel tunnel, avvistai un lago bellissimo... sì! Vidi un lago stupendo, e alberi così belli, ma così belli, meravigliosi... E fiori bellissimi, di tutti i colori, con un profumo delizioso, così diverso da quello dei nostri fiori... Tutto era talmente bello in quel giardino stupendo, così meraviglioso...

Non esistono parole per descriverlo, tutto era amore e vita, tutto esprimeva una pace! È così diverso da quello che noi conosciamo quaggiù: non si trovano al mondo colori simili, lassù è tutto talmente bello! 

C’erano due alberi ai lati di qualcosa che sembrava essere un’entrata... Fu in quel momento che mio nipote entrò in quel meraviglioso giardino. Mi guardò e, colmo di una felicità indescrivibile, ne varcò la soglia.

...Io sapevo! Sentivo che non dovevo, non potevo entrare lì... Non ero in grazia di Dio!


 


Indice del libro

 

Testimonianza di Gloria Polo

L'altro mondo

Il primo ritorno

All'ospedale

Il salto nel vuoto. L'incontro con mia madre

L'incontro con mio padre

L'intervento di San Michele Arcangelo

Le anime del Purgatorio

Il dolore dei miei genitori

Il mio giudizio

Pregare per i sacerdoti

I sacramenti

Il matrimonio

Onora il padre e la madre

Satana e la sua strategia

Le cattive compagnie

Le menzogne e la prima Confessione mal fatta

Aborto dell'amica

Perdita della verginità. Cos'è l'aborto

L'aborto è il peccato più grave e il più terribile di tutti

I cattivi consigli

Riparare i nostri peccati

La mia mancanza di amore a Dio

Sesto comandamento: adulterio

Settimo comandamento: non rubare

Amare il prossimo

Il Libro della Vita

I talenti

I tesori spirituali

Il ritorno

Recupero fisico

Conclusione

 


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